giovedì 23 dicembre 2010

La Collezione Ruggi d'Aragona:dal restauro all'esposizione


A Salerno a partire da mercoledì 27 Ottobre fino al 29 dicembre, la Soprintendenza BSAE di Salerno ed Avellino aprirà al pubblico i propri laboratori di restauro e i depositi presso il Museo Diocesano di Salerno, ogni mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 13.00.
Durante le aperture saranno mostrate al pubblico, per la prima volta, opere mai uscite dai depositi della Soprintendenza che , dopo averle restaurate, le custodisce. Sono 26 dipinti, tutti raffiguranti scene sacre, donati alla Cattedrale di Salerno da parte del Marchese Giovanni, morto il 10 luglio 1870 che nel suo Testamento così scrive: …La quadreria rappresentante effigie di santi all’Arcivescovado, quelli profani agli esecutori testamentari’ che, dallo stesso documento, risultano essere Giovanni Centola e Michele Santoro, il primo destinatario anche di tutti i libri e le carte geografiche insieme a Gennaro Miraglia e Pietro Maria Alfani; il secondo di un dipinto raffigurante la ‘ SS. Vergine e ‘La Madonna delle Grazie’. E’ un uomo generoso il marchese Giovanni, erede di una famiglia la cui importanza, nel Governo della città, trae origini da lontano. ( vedi scheda)
Al momento manca qualsiasi documento che indichi la consistenza del lascito dei dipinti alla cattedrale. L'unico riferimento proviene dall'elenco pubblicato da mons. Arturo Capone nel secondo volume del Duomo di Salerno, edito nel 1929, ossia sessanta anni dopo. Lo studioso indica 28 dipinti con i rispettivi soggetti, conservati nella sacrestia del duomo e ricordati come appartenenti alla collezione. Essi, quindi, sono stati conservati sempre nella sacrestia della cattedrale di San Matteo. Negli anni Trenta del '900 lo stesso mons. Capone, su incarico dell'arcivescovo Monterisi, aveva cominciato ad organizzare il Museo Diocesano di Salerno. E, quando si avviarono i lavori di restauro della fabbrica del duomo, fu naturale rimuovere l'intera collezione dalla sacrestia e farla convergere nel museo di cui andarono a costituire il principale nucleo della pinacoteca. Fino al sisma del 1980 essi erano conservati nell'ex sede del Museo annessa al duomo, successivamente trasferita presso il complesso dell'ex seminario. Dopo una breve esposizione, alcuni anni or sono, di una piccola parte di essi, sono stati ricollocati nei depositi. Quindi, sostanzialmente, si tratta di dipinti che costituiscono una parte fondamentale della raccolta del Museo Diocesano, mai vista dalla cittadinanza di Salerno.
La Collezione è composta quasi esclusivamente di opere del Seicento napoletano con un gran numero di quadri di cultura naturalistica ed una piccola componente di cultura barocca. Non pochi di questi dipinti hanno trovato posto in studi specialistici con attribuzioni a pittori importanti del Seicento napoletano. Si ricordano fra questi Filippo Vitale, Giuseppe Ribera, Francesco Guarino, Andrea Vaccaro, Nicola Vaccaro, fino a Luca Giordano.
I soggetti, almeno questi noti, indicano una collezione che si articola in filoni di rappresentazione sacra che abbraccia episodi presenti nella Bibbia, come la Storia di Rebecca o di Mosè, prescelti per il loro significato allegorico e morale in una rivisitazione tipologica dei testi sacri. Allo stesso modo sono presenti figure di santi o della vita di Gesù che esprimono un determinato livello di religiosità.
In questo contesto, però, emerge il valore artistico di una collezione che, per gli altissimi livelli delle opere, indica una sua costituzione attraverso gradi di consapevolezza e di conoscenza.

Data Inizio: 27 ottobre 2010
Data Fine: 29 dicembre 2010
Costo del biglietto: gratuito
Prenotazione: Obbligatoria; Telefono prenotazioni: 089 2758220
Luogo: Salerno, Museo Diocesano
Orario: 9.00 - 13.00
Telefono: 089239126
Fax: 0892753328

Salerno, Museo Diocesano
Città: Salerno
Indirizzo: Largo Plebiscito
Provincia: (SA)
Regione: Campania
Telefono: 089239126
Fax: 0892753328

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