giovedì 28 gennaio 2010
Bortoloni Piazzetta Tiepolo: - il '700 Veneto
Una mostra dedicata alla pittura del ‘700 nel Veneto che scopre capolavori dei grandi maestri e che riscopre, facendolo conoscere al grande pubblico, l’artista di origine rodigina Mattia Bortoloni. Ospitata nella Pinacoteca di Palazzo Roverella e curata da Alessia Vedova, la mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dall’Accademia dei Concordi e dal Comune di Rovigo e presenta una selezione mozzafiato di magistrali opere dei Tiepolo, Piazzetta, Pellegrini, Ricci, Balestra e altri “titani” del Settecento veneto, accostandoli per la prima volta ad una accurata selezione di opere mai viste del Bortoloni. Promotori e sponsor La mostra “Bortoloni Piazzetta Tiepolo: il ‘700 veneto” è organizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica in collaborazione con la Regione del Veneto, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, la Provinciadi Rovigo, il Comune di Fratta Polesine e gode del patrocinio della Regione del Veneto e del Ministero per i Beni Artistici e Culturali. Oltre a Bortoloni Tra le opere esposte, vanno segnalati alcuni capolavori giovanili di Giambattista Tiepolo, come la “Gloria di San Domenico”, le “Tentazioni di Sant’Antonio”, “Eliodoro rapisce i tesori del Tempio”, accanto a prove di soggetto mitologico quali “Diana e Atteone”, concesso dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Di Giambattista Piazzetta è in mostra una struggente pala raffigurante l’“Estasi di San Francesco” proveniente dal Museo Civico di Vicenza e “L’Angelo Custode con i Santi Antonio da Padova e Gaetano da Thiene” dalla chiesa di San Vidal a Venezia accanto ad una prova giovanile di Sebastiano Ricci raffigurante “Ercole al Bivio”, proveniente dallo storico Palazzo Fulcis di Belluno e “Lucrezia Romana” dalla Galleria Nazionale di Parma. Di Giambattista Pittoni sono messe a confronto due tele: la prima ispirata ai temi di Torquato Tasso che raffigura “Olindo e Sofronia” ancora di impaginazione seicentesca e la seconda, “Diana e le ninfe” che è già di gusto rocailles. Di Antonio Balestra, uno dei maestri di Mattia Bortoloni, saranno presenti un’inedita “Natività” e due straordinarie tele, provenienti dal monastero benedettino di San Paolo d’Argon, recuperate dopo un lungo intervento di restauro. L’esposizione, inoltre, è arricchita da una preziosa sezione di bozzetti dei più grandi frescanti del Settecento: oltre ai Tiepolo (Giambattista e Giandomenico), al Piazzetta ed allo stesso Bortoloni, anche Dorigny, Diziani, Crosato, Fontebasso, Guarana che di quest’arte furono gli ultimi grandi seguaci. http://tinyurl.com/yddvovg
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