COSA SI PROVA AD AVERE UN SUONO IN TESTA?
1’ traccia
Spostamenti e ridefinizioni
a cura di Elena Abbiatici e Valentina G. Levy
26 luglio - 8 agosto 2011
Opening 26 luglio – ore 19
presso NOWHERE
Piazza De Ricci 127, Roma
Alessandro De Francesco, Alessandro Fornaci,
Silvia Giambrone, Roberto Pugliese
Da sx: A. Fornaci, IIIRA3MA, 2011; R. Pugliese, Unità minime di sensibilità, 2011 (Courtesy Studio la Città - Verona e Foto di Michele Alberto Sereni); S. Giambrone, Viola e un poco nervosamente, 2010.
C’era uno spazio in disuso e c’era l’interesse per il suono, i segni e l’impero del linguaggio.
Li abbiamo messi insieme pensando alla transitorietà di questo luogo, ex sede della Galleria Romberg ora in destinazione d’uso, e alla sua attuale natura di passaggio.
Abbiamo riflettuto sui diversi tipi di linguaggi e sulla possibilità, non solo di contaminarsi a vicenda, ma di cedersi il passo.
propongono una riflessione
Aseptic, nato dall’incontro con musicisti improvvisatori napoletani (Mario Gabola e SEC_). Una musica di ricerca dettata da una spinta alla de-soggettivazione di flussi esterni (non soltanto sonori) - come pratica per sfuggire ad un moto accentrativo e disciplinatore proprio di ogni politica dell’individualità - si sposa con la capacità di Roberto di prelevare in tempo reale quei suoni dagli strumenti, rielaborarli e caricare di nuovi stimoli ed energie l’improvvisazione musicale: ri-significandola, quindi. Se i musicisti sono ricettori di flussi, un centro gravitazionale dei suoni circostanti, Roberto sviluppa un ulteriore processo di ricezione e ri-definizione, ad un triplo grado di distanza dalla realtà. Introduce il fruitore in altre prospettive, altre ambientazioni: lo estranea dalla percezione visiva per immergerlo in quella sonora, sottoponendo la nostra psiche ad una continua esperienza sensoriale.
Non si sottrae Silvia Giambrone (Agrigento, 1981; vive e lavora a Roma), il cui video Viola e un poco nervosamente documenta una splendida performance musicale svoltasi nel 2010 all'Upload Art Project di Trento con i musicisti dell’orchestra JFutura di Trento (Alessandro Bianchini alle percussioni e Jacopo Mazzonelli al pianoforte). Una performance dalle sonorità irripetibili, poiché a dettarne il ritmo è stato il battito cardiaco in quell’allora dell’artista, il cui corpo s’è fatto strumento musicale. L’intento artistico è dimostrare come le relazioni cambiano a seconda del significato attribuito al corpo. Il titolo Viola e un poco nervosamente è tratto dalla poesia di Vladimir Majakovskij. Nel termine “viola” la duplice accezione di strumento musicale a corde e del verbo “violare”, nel significato di infrangere. Il corpo seminudo di Silvia-donna è infatti soggetto a tutta una serie di inibizioni; che decadono nel suo divenire strumento musicale, sublimato nella suprema arte della Musica cui tutto è lecito. Una performance straordinaria per un connubio fra musica e corpo, dove la musica si incarna nel corpo e il corpo si fa medium musicale.
Buffet offerto da Ristorante La cicala e la formica.
Dopo l’inaugurazione ci si sposterà al Teatro Valle per la proiezione di Art & Politics, un video di Elena Bellantoni realizzato in collaborazione con Davide Franceschini.
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