venerdì 11 febbraio 2011

Il matrimonio mistico di Santa Caterina alla Certosa di Padula

SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI
E  PAESAGGISTICI  DI SALERNO E AVELLINO
UFFICIO STAMPA

Comunicato n° 8    del  11 febbraio 2011
          
      
    Il dipinto del XVIII secolo in visione dal 12 al 20 febbraio 2011 nella sala della Foresteria  
 “Il matrimonio mistico di Santa Caterina” alla Certosa di Padula   
 Iniziativa della Soprintendenza BAP di Salerno durante la festa di San Valentino


          In  occasione  dell’iniziativa  del  Ministero  per  i  Beni  e  le  Attività  Culturali “A San Valentino niente è più dolce dell’arte”, la Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino, diretta da Gennaro Miccio, nei giorni di sabato e domenica (12 e 13 febbraio 2011)  consentirà, alla Certosa di San Lorenzo a  Padula,  l’ingresso di due visitatori al costo di un biglietto (4 euro), per l’occasione sarà presentato il  dipinto:
Matrimonio mistico di Santa Caterina da Siena
Olio su tela,  cm. 67 x  45
Autore: Ambito Francesco Solimena   Epoca:  sec. XVIII
Provenienza: Certosa di San Lorenzo di Padula.
(Periodo di esposizione: da sabato 12 a domenica 20 Febbraio 2011)


Il dipinto, scelto dalla dott.ssa Eufemia Baratta  tra le opere demaniali della Certosa che si trovano in deposito,  fa parte di quel corpus di opere che appartenevano alla Comunità certosina padulese e arricchivano gli ambienti del Monastero (probabilmente qualche stanza adibita ad alloggio per ospiti illustri), prima delle soppressioni dell’Ordine perpetrate nel corso del XIX secolo e della conseguente dispersione di gran parte del Patrimonio  storico - artistico.  Esso  è stato rinvenuto, a seguito  dei  lavori di ricognizione e riordino compiuti dalla neonata Soprintendenza BAAAS di SA e AV  nei primi anni ottanta,  negli  ambienti della zona Foresteria  nobile, a quei tempi  adibita a deposito di alcune  opere d’arte (molte solo in frammenti), miracolosamente sopravvissute all’incuria del tempo.
La tela versava in cattivo stato di conservazione ed è stata sottoposta ad intervento di restauro conservativo,  curato dalla Ditta Bucci - Di Giambattista di Roma.
L’ analisi stilistica del dipinto ha fatto propendere per un’attribuzione dell’ opera alla vasta cerchia dei Solimena, importante famiglia di artisti dell’Italia meridionale originaria di Serino (AV), con  particolare riferimento  ai  modelli assunti dalla produzione pittorica di Francesco.
Il dipinto rappresenta il matrimonio mistico fra Santa Caterina da Siena e Gesù Bambino: quest’ultimo è seduto sulle ginocchia della Vergine, giovane e compiacente; la santa, raffigurata in abito monacale  domenicano, riceve, con atteggiamento timido e dimesso, il mistico anello dalle affettuose  mani del Bambino Gesù. Nello stesso momento,  un Angelo, posto sul lato destro, in basso nella scena, porge alla Santa un vassoio contenente una ricca corona di rose e spine.
Caterina era nata a Siena nel 1347, nel rione Fontebranda (odierna Contrada dell’Oca), ventiquattresima figlia  dei complessivi 25 del modesto tintore Jacopo Benincasa, già all’età di sette anni aveva fatto voto di devozione e castità. Pare che durante il carnevale del 1367, la ragazza sia stata  assalita da forti dubbi circa la veridicità della sua vocazione; fu allora che le apparve Gesù con sua Madre, per porgerle un magnifico anello adorno di rubini e renderla così sua mistica sposa: “Io ti sposerò a me nella fede perfetta.
L’ardente amore di Caterina  per Cristo fu davvero autentico e totale, esso traspare tutto nelle famose “Lettere”, delle quali ben 381 sono giunte fino a noi, importante testimonianza di prosa religiosa del Trecento.

                               “… Ma pensa, che questo dolce sposo, Cristo,
                                  è tanto geloso delle spose sue, che io non tel potrei dire.
                                 E però se egli s’avvedesse che tu amassi altri più di lui,
                                 subito si sdegnerebbe con teco… Gesù dolce, Gesù amore.”

(Dalla Lettera XXIII di Santa Caterina da Siena: “A Nanna figliuola di Benincasa”, sua nipote in Firenze)
Le immagini del dipinto (v. allegato)  vengono fornite dalla Soprintendenza Bap  di Salerno e Avellino  destinate a critici e giornalisti per le segnalazioni dell’evento  sulle testate, e non possono essere utilizzate per altri usi. Ulteriori informazioni sul sito web della Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino   www.ambientesa.beniculturali.it  

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