martedì 13 aprile 2010

La Provincia di Milano. 150 anni di opere e arte

In occasione delle celebrazioni per i 150 anni della nascita della Provincia di Milano, da venerdi' 16 aprile a domenica 13 giugno, presso lo Spazio Oberdan: La Provincia di Milano. 150 anni di opere e arte. I Tesori della Provincia in mostra, un importante evento espositivo a cura di Nicoletta Colombo, Rosanna Pavoni e Elena Pontiggia, che mostra parte del patrimonio artistico della Provincia di Milano. Sono ormai trascorsi centocinquant'anni da quando, a seguito della Seconda Guerra d'Indipendenza, la Lombardia venne aggregata al regno di Sardegna. Si tratta di un secolo e mezzo di storia davvero affascinante e suggestiva che rispecchia le vicende dello Stato unitario e le profonde trasformazioni del territorio provinciale e della sua istituzione: un periodo che ci racconta una storia non solo istituzionale e politica, ma anche economica e produttiva, sociale e culturale, sulla quale poggia la non mai sopita vocazione internazionale della Provincia di Milano e la proietta nella sua nuova dimensione metropolitana. La Provincia di Milano vanta una ricca collezione di dipinti, sculture e fotografie acquisiti nel corso della storia dell'istituzione milanese o recentemente restaurate e restituite al patrimonio pubblico, opere di vario contenuto e appartenenti ad un vastissimo arco temporale, dal 1400 ai giorni nostri. Tale patrimonio, che include anche oggetti e arredi di valore, annovera lavori di artisti di primissimo piano nella storia artistica cittadina e nazionale. La sezione della mostra dedicata alle opere tra il Cinquecento e il Settecento intende evidenziare la ricchezza e la complessità di questo patrimonio di cui vengono sottolineate le modalità della raccolta e le finalità della sua esposizione. La Provincia, avendo competenza nella valorizzazione dei beni storico artistici, ha nel tempo messo in atto strategie di recupero e restauro del patrimonio diffuso sul territorio tra cui la pala di Bernardino Campi proveniente dalla Cappella Napoleonica di Limbiate. Diverse sono invece le motivazioni che hanno avviato la raccolta di opere e dipinti di grande interesse collocate oggi in Palazzo Isimbardi: a partire infatti dai primi decenni del Novecento e fino alla metà degli anni Cinquanta si susseguono gli acquisti sul mercato antiquario di opere d'arte per arredare il palazzo e adeguarlo alla sua storia e alla sua funzione e, piu' in generale, per dare dignità alle sedi anche periferiche della Provincia. Oggetti di grande valore come il secre'taire di Giuseppe Maggiolini, la sfera celeste in pergamena dipinta di Giovanni Giacomo de Rossi del 1676, le eleganti pendole di Francesco Manfredini degli inizi del XIX secolo, i mobili Impero, i dipinti attribuiti a Philipp Peter Roos testimonianza del genere -animalista- tanto apprezzato a Milano nei primi decenni del Settecento, rispondono all'esigenza di restituire al palazzo l'immagine di una residenza aristocratica ricca di quei tesori tramandatisi nelle generazioni. Questo progetto di acquisizioni vede coinvolti i grandi nomi del mercato antiquario non solo milanese, sotto la vigile direzione di Ferdinando Reggiori, grande interprete della ricostruzione della Milano post bellica. I dipinti e le sculture dell'Ottocento costituiscono un nucleo importante, entrato nella raccolta prevalentemente per acquisto diretto alle mostre annuali di Brera, alle mostre organizzate dalla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente dopo il 1886, alle Esposizioni Nazionali tenutesi nel secolo XIX: si tratta di opere di pittori e scultori lombardi, con alcune eccezioni per artisti di area piemontese, veneta e napoletana. I dipinti permettono di seguire l'evoluzione dalla pittura paesaggistica, ben rappresentata da Leonardo Bazzaro, Achille Befani Formis, Eugenio Gignous, Pompeo Mariani, Luigi Bisi (presente con una tela storica, -Interno di Orsanmichele-, del 1869), Angelo Trezzini, Luigi Bianchi e Eugenio Spreafico. Di notevole rilievo una tela preziosa di Giacomo Favretto, -Amore tra i polli- (1879), da porre alla confluenza tra genere e realismo. La pittura storica di costume e' rappresentata da un raffinato Lorenzo Delleani, con -Passeggiata sul Lung'Arno in Firenze-, opera scenografica realizzata nel 1872, stessa epoca di esecuzione di un saggio incisivo per il rinnovamento della pittura lombarda, -Campagna lombarda- (1871-1872) di Guido Ricci. Le sculture del XIX secolo sono rappresentate da un marmo e da un bronzo di Enrico Butti, rispettivamente -Una seconda lezione (Stizze)- (1879) e -Il guerriero di Legnano-, nonche' da un bronzo di Vincenzo Gemito, -Testa di donna napoletana- (1913). Nella parte relativa al Novecento molte sono le sorprese riservate dalle collezioni della Provincia. Vanno notati tra gli altri: un suggestivo paesaggio di Carlo Carrà, -Capo di Atrani- (1936); uno spettacolare e monumentale dipinto di Gianfilippo Usellini largo oltre tre metri, -Lombardia verde- (1960); uno sconosciuto dipinto di Alberto Martini diviso tra Simbolismo e Surrealismo, -Figura femminile- (1925); due importanti opere del futurista Enrico Prampolini, -Architettura spaziale- (1929), esposta alla mostra "33 futuristi alla Galleria Pesaro" del 1929, e -Introspezione aerodinamica- (1930), esposta alla mostra di aeropittura di Milano del 1931. Non mancano poi intensi dipinti di artisti legati al Novecento Italiano (Alberto Salietti, Arturo Tosi, Raffaele De Grada e altri), al Chiarismo (Umberto Lilloni, Francesco De Rocchi, Attilio Alfieri), al Futurismo (Luigi Fillia, oltre al già citato Enrico Prampolini), all'Espressionismo (Lorenzo Viani). Sono inoltre esposte in mostra fotografie di autori di fama internazionale (Gabriele Basilico, Giovanni Chiaramonte, Pepi Merisio, Mario Cresci, Vincenzo Castella, Berengo Gardin, Mimmo Jodice, Luigi Ghirri, Thomas Struth, Peter Fischli http://tinyurl.com/y7yfa58

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